"More than seven years were gone since this little history of sorrowful interest had reached its close.
She hoped to be wise and reasonable in time, but alas, alas, she must confess to herself that she was not wise yet.
She had used him ill. Deserted and disappointed him, and worse, she had shown a feebleness of character in doing so
which his own decided, confident temper could not endure.
She had given him up to oblige others.
She had been forced into prudence in her youth.
She learned romance as she grew older; the natural sequence to an unnatural beginning."
Persuasion, Jane Austen.

Monday, 7 January 2008

The night I fell asleep in the bathroom

Tornare dalle vacanze è sempre un po’ triste, soprattutto se uno si è divertito.

Abbiamo sciato (o snowboardato che dir si voglia), riso, mangiato, vaneggiato, riso ancora, mangiato un altro po’ (ma chi sa resistere alle bontà montanare?!). Abbiamo anche visto (dal vivo) una partita di hockey sul ghiaccio. Non sapevo niente di hockey, però posso dire che è abbastanza spettacolare. Soprattutto all’inizio, quando spengono le luci del palazzo del ghiaccio e iniziano a presentare la squadra giocatore per giocatore e il pubblico si lancia in boati pazzeschi. Il tifo è qualcosa di veramente bello, c’era un sacco di gente. Poi bello come nella zona di Brunico parlino tutti tedesco come prima lingua, ma quando c’è da mandare a quel paese l’altra squadra partono cori di “vaffanculo” in lingua decisamente italiana.
Fa un freddo della madonna, però ne vale la pena. Soprattutto se il Brunico (o meglio Pustertal – Val Pusteria – la squadra per cui noi tifavamo) vince 2-1 con gol della vittoria segnato a 2 minuti esatti dalla fine della partita.

E così è andata anche questa settimana di montagna, tra toscani che avevano lasciato i bastoncini degli sci a valle due o tre impianti più giù e dal nulla se ne esce con “cazzo ho perso i bastoncini”, gente che fa pranzare i figli obesi con piatto di patatine totalmente sommerse dal ketchup e pizza alla Nutella e poi si chiede perché mai sono così soprappeso, gruppi di 20 persone che pensano di poter mangiare sullo stesso tavolo anche se in realtà il tavolo è da 7, gente che occupa i posti solo per leggersi un libro quando ti passano di fianco quelli col vassoio pieno di roba che si sta freddando ma figurati se ti puoi spostare per lasciare almeno per il momento la sedia a qualcuno che effettivamente deve mangiare.

Però: il tiramisù spaziale e le brioches calde del mitico Ristorante Cima di Plan de Corones, le piste infinite su cui non ci si annoia mai (nonostante i grumi alti quasi 1 metro al pomeriggio), i muri verticali delle piste nere, la cunetta sulla pista nera che mi ha fatto entrare neve ovunque, i panini con la salsiccia della baita a San Vigilio, le uova con lo speck, i tizi dell’agriturismo in cui dovevi cenare che ti vengono a prendere in paese con la loro macchina perché la tua non sale con la strada ghiacciata, i bimbi alti una spanna con le tutine e gli scarponcini da sci lanciatissimi che scendono per le piste e se cadono restano lì finché qualcuno non li tira su (ma senza dire una parola), le risate con le lacrime mentre si fanno discorsi totalmente cretini, la neve che ha aspettato l’ultimo giorno per scendere ma ha fatto 30 centimetri tanto per farci andare via con le montagne bianche bianche belle stampate in testa.

Frase della vacanza:
Fa' riga!

M.

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