"More than seven years were gone since this little history of sorrowful interest had reached its close.
She hoped to be wise and reasonable in time, but alas, alas, she must confess to herself that she was not wise yet.
She had used him ill. Deserted and disappointed him, and worse, she had shown a feebleness of character in doing so
which his own decided, confident temper could not endure.
She had given him up to oblige others.
She had been forced into prudence in her youth.
She learned romance as she grew older; the natural sequence to an unnatural beginning."
Persuasion, Jane Austen.

Tuesday 24 August 2010

Di isole sperdute, concerti acustici, paesaggi svedesi e altre avventure. Come il giorno in cui ho conosciuto Jenny Berggren.

Vi avviso, questo post sarà lunghissimo, e non so davvero da dove cominciare, quindi comincerò dall'inizio.

La Ryanair, con i suoi voli sempre in ritardo, pieni di italiani insopportabili e casinisti e che ormai non strappa neanche più le carte di imbarco ma chiede di farlo prima di presentarsi al gate, porta comunque a Stoccolma Skavsta in 2 orette e mezza. L'aereoporto di Skavsta sta a 100 km da Stoccolma, in un posto a quanto pare senza lampioni, perché quando il bus esce dal parcheggio viaggia per mezz'ora buona (probabilmente di più, ma era tardi e ad un certo punto mi sono addormentata) in mezzo al punto più buio della terra. Si vedono dei simil-bungalow o comunque casette di questo tipo, con qualche faretto fioco acceso fuori, in mezzo al buio più totale, circondati da foreste infinite. PAURA.
Poi però arrivi a Stoccolma, alla stazione dei bus più futuristica che ho visto, tutta tempestata di finestroni e circondata da palazzoni moderni e anche se è l'una di notte e sei stanco morto, riesci a pensare solo "OMG figata".

Nighty, che è arrivato nel pomeriggio, mi recupera e torniamo all'hotel, in cui abbiamo una stanza veramente minimal e senza bagno ma con una bellissima vista sull'appartamento dei tizi di fronte, che era un signor appartamento! Dopo esperimenti vari con le 5 combinazioni possibili per fare il letto, ci perdiamo a chiacchierare fino alle 2 e mezza, richiedendo all'universo un tutorial di gemmadelsud per fare i fazzolettini, perché sicuramente in Svezia, paese dell'Ikea, non venderanno i fazzolettini già pronti, ma sicuramente una polverina mista ad acqua con cui costruirli.

La mattina usciamo (perché la colazione non è inclusa), ci buttiamo nel primo simil-Starbucks che troviamo, tale Espresso House, dove ci riempiamo il pancino a forza di torta al cioccolato e cappuccino strabuono con la schiumina-Highlander che non se ne va mai e ci buttiamo in esplorazione, con giretto approfondito a Gamla Stan (Old Town) di cui abbiamo una diapositiva:
Gamla Stan, Stockholm
Arriviamo fino a Skeppsbrokaj, ci facciamo un giro in barca su Aphrodite, con la guida che ci illustra le principali attrazioni di ogni fermata, tra cui il Vasamuseet che decidiamo di visitare il venerdì (vedi sotto) e il parco divertimenti Tivoli Gröna Lund, che però è chiuso e veramente inquietante.
Pretty *_*
Il parco chiuso e creepy
In tutto questo siamo riusciti ad attraversare tutta Gamla Stan schivando i milioni di italiani che a quanto pare quest'estate hanno deciso tutti di andare in Svezia, e riuscendo a trovare il commesso che parlava italiano nel negozio di fotografia in cui ho comprato una memoria aggiuntiva perché dopo solo 2 ore avevo già fatto tipo 100 foto.
Dopo un giro completo su Aphrodite scendiamo a Nybrokajen e continuiamo la nostra esplorazione, facendoci le foto anche col tram. Praticamente per essere dei veri giapponesi ci mancano solo i tombini e gli occhi a mandorla, poi siamo a posto.
Continuiamo il nostro giro, vediamo la volpe creepy di cui non capiamo il significato, sfruttiamo tutti i wifi gratuiti che stanno in ogni angolo (in tutti i luoghi, in tutti i laghi!), ci svacchiamo sull'erba a tappetino di fronte al palazzo reale stalkando dei tizi che fanno arti marziali acrobatiche con salti assurdi e poi ci facciamo qualche altro km a piedi come dei bravi turisti.
La sera usciamo troppo tardi per cena e quando arriviamo a Gamla Stan non c'è quasi più nessuno. I pochi posti ancora aperti sono carissimi, quelli abbordabili sono chiusi e quindi finiamo da Agatòn, dove ordiniamo una carbonara (tipico piatto svedese!) con la cameriera che ci vuole fare del male perché vorrebbe chiudere e noi invece siamo appena arrivati.
Terminiamo la serata con una birra al Liffey, la mattina dopo un po' di shopping e poi via verso l'aereoporto di Arlanda perché c'è Kiara che ci aspetta a Göteborg.

Ma prima... SPOT!
Se anche tu fai parte di quella percentuale di popolazione che odia Ryanair con tutto il cuore perché sono sempre più cazzoni, sempre più in ritardo e ormai non strappano nemmeno più le carte di imbarco ma ti ritrovi costretto a viaggiare con loro ugualmente perché sono gli unici che ti puoi permettere, vai almeno una volta in Scandinavia, e vola con la SAS. Gli svedesi sono precisi. Gli svedesi sono puntuali (di quelli che spaccano il secondo). E la Scandinavian Airlines non è da meno! Nessuno rompe per il bagaglio a mano, non controllano neanche i documenti di identità, il gate apre esattamente all'ora indicata sulla carta d'imbarco, i posti sono stati scelti al momento del check-in e in 5 minuti netti tutti sono già sistemati. Non sarai ancora salito in aereo e già odierai le altre compagnie ancora di più e ti riprometterai di non ricascarci: piuttosto il lastrico! Però alla fine avrai fatto due viaggi della madonna e la tua fede nell'umanità non sarà morta completamente. XD

Anyway, come primo impatto Göteborg è più figa di notte, quando non c'è tutto il casino che c'è di giorno. Dopo Stoccolma, la capitale, che è così carina e tranquilla, uno si aspetta qualcosa di ancora più tranquillo, invece all'inizio fa quasi paura. Poi ci giri 10 minuti, la capisci e la ami, perché è anche pretty:


The Viking
A Göteborg ci sono un sacco di negozi fighi e anche il centro commerciale più grande della Scandinavia, distribuito su 9 edifici o qualcosa del genere (it's a big huus!! XD © "The 39 Steps"). A Göteborg, se vuoi informazioni sui trasporti o se devi comprare il biglietto del tram, devi andare nell'unico booth di fronte alla stazione centrale e fare almeno 1 ora di fila per poi rischiare di parlare con l'unica svedese che parla male l'inglese (che fa rima :P) e che ti vende dei biglietti sbagliati! Probabilmente c'erano altri punti in cui si poteva fare tutto ciò ma noi abbiamo fatto i turisti pigri e non ci abbiamo neanche provato, ci siamo fatti direttamente la fila.
Tra un dolce con la panna fatta in casa e un pranzo a base di sushi, i nostri soldi sono finiti principalmente all'Hard Rock. La prima sera è stato l'unico posto che ci ispirava, perché almeno eravamo sicuri di mangiare bene. La seconda volta ci siamo tornati perché volevamo l'Hot Fudge Brownie per cui non avevamo spazio a sufficienza la prima volta, perché il posto è una figata e perché noi siamo andati in Svezia per Jenny e appena entrati ecco cosa abbiamo visto:


Hard Rock Cafè, Göteborg
Mercoledì 18 Agosto 2010 è stato il motivo del nostro viaggio, ed è uno di quei giorni che non vanno mai dimenticati e non si possono dimenticare. Mercoledì 18 Agosto 2010 è stato il giorno in cui ho conosciuto Jenny Berggren (vedere QUI).


Posso scrivere un papiro su quello che è successo ma è difficile spiegare a parole cos'è questo donnino per me e cosa è stato stare seduta in una chiesa in mezzo ad un'isola sperduta, ad un metro da lei che canta e parla in svedese, di cui non capiamo una parola, ma per qualche motivo sappiamo di cosa sta parlando. Il mio cervello continuava a pensare "OMG OMG OMG OMG" e mi dovevo sforzare di guardarla ed ascoltarla e basta per non implodere.

Dopo 1 minuto mi aveva già stupita, perché dopo aver chiesto, in inglese, se ci fosse qualche non-svedese tra il pubblico, ci ha subito chiesto "Are you from Italy?" e io all'inizio non avevo collegato ma questo significava che aveva letto la mail che le avevo mandato ancora ad aprile.
Il concerto è stato, come mi aspettavo, straordinario, e lo riassumerò così:



*_*
Una volta finito la chiesa si è svuotata praticamente subito. Noi ci siamo fermati a parlare con una ragazza che era arrivata con Jenny e pensavamo fosse una qualche parente o comunque conoscente invece viene fuori che anche lei l'aveva conosciuta il giorno stesso. Non facciamo in tempo a salutarla dopo aver chiacchierato un po' che vediamo Jenny e Jakob venire verso l'uscita. Io faccio per uscire, perché stavamo fermi proprio in mezzo alla porta e mi pareva brutto stalkarli così proprio in mezzo al passaggio, invece vengono verso di noi e ci salutano. Allora rientriamo ed è tutto molto weird perché non sappiamo cosa dire, e neanche loro sanno cosa dire. Qualcuno (credo Andrea, ero troppo in awe per capire cosa stesse succedendo) riesce a dire quelle 2-3 cose che si dicono di solito, tipo "concerto bellissimo, siete fantastici" e loro ringraziano.
Kiara le dice "oddio ci sarebbero così tante cose da dire" e Jenny risponde "it's ok, we have time". Mai affermazione fu più vera. Siamo rimasti più di un'ora a chiacchierare, finché Jenny non ha detto "questa gente se ne deve andare" e noi "of course, of course!" ma lei ha riattaccato a parlare, poi è arrivato il prete e ha attaccato a chiacchierare anche lui e per quando siamo usciti erano quasi le nove.
Prima c'è stata una chiacchierata infinita che ho amato dal primo secondo all'ultimo, qualche vaneggio, qualche foto e anche qualche abbraccio. <3

E non vi ho ancora detto DOVE stava sta chiesa. A Marstrand. Cos'è Marstrand? Here:





Quindi Jenny non solo è awesome, ma ci ha anche permesso di scoprire questo posto dove altrimenti non saremmo andati, anche perché arrivarci a quanto pare è un macello. Perfino le donnine che vendono i biglietti del bus si incasinano. Infatti la tipa ci ha venduto i biglietti sbagliati, ma siccome gli svedesi sono AWESOME, tutti e due gli autisti al ritorno ci hanno lasciati tornare a Göteborg senza farci pagare supplementi.

La vacanza è diventata ancora più awesome perché sulla via del ritorno abbiamo fatto amicizia con Lucie e Aline, due ragazze francesi che erano venute al concerto e che, avendo vissuto a Göteborg per 5 anni, cartina alla mano ci hanno elencato una lista di cose da fare il giorno successivo. Lista che abbiamo seguito alla lettera, andando a visitare la Oscar Fredriks Kyrka, la Skansen Kronan, il Duomo, Victoriapassagen (dove è stato girato il video di Beautiful Morning), Poseidon, l'università, e ci siamo anche fatti un giro in paddan con la guida cute che ci faceva sedere per terra per passare sotto al ponte anche detto The Haircut perché quando c'è l'acqua così alta se non ti abbassi ti taglia i capelli.

Aggiungiamo a questa giornata il momento flail incontrollato quando mi sono svegliata la mattina, ho aperto facebook (sì, avevamo il wifi gratuito in camera. Non avevamo il bagno, ma avevamo il wifi! XD) e vedo che Jenny non solo ha scritto qualcosa, ma ci ha inseriti in quel qualcosa. Non credo che sia possibile amarla più di così ma a questo punto ve lo faccio sapere se mai la incontro di nuovo. XD

Dopo questi tre giorni stupenderrimi (come li chiamerebbe Nighty) salutiamo Kiara che se ne torna a Londra (T-T) e torniamo a Stoccolma, dove per prima cosa restiamo sconvolti perché la tipa probabilmente sbaglia a darci la stanza e ci mette in una camera più grande, con bagno, colazione e wifi inclusi. NICE.
Ci lanciamo nell'ennesimo giro per negozi, passiamo del tempo a T-Centralen (dove c'è stato questo tributo a Michael Jackson per chi se lo ricorda) e al mercato di Hötorget, andiamo a visitare il Vasamuseet (quello della nave che il re aveva fatto costruire nel 1628 per fare lo sborone e che è affondata ancora prima di uscire dal porto), troviamo finalmente il parco aperto che non è più creepy, andiamo a cena al ristorante Thai a Gamla Stan, passeggiamo un po' in mezzo alla gente e alla fine ci ficchiamo al pub a bere una birra mentre un gruppo acustico suona tutto il cd di Carroll's (per chi è mai stato a Dublino) e qualche altro pezzo fighissimo. Se io non fossi stata già abbastanza in love con la Svezia, la massa di turisti + svedesi che cantavano battendo le mani e i piedi a tempo sarebbe stata sufficiente a darmi il colpo di grazia.

In questo viaggio ho imparato un sacco di cose. Ho imparato:
- che gli svedesi sono tutti belli O_o
- che in Svezia mi posso comprare da vestire al reparto giusto perché esistono le taglie per persone alte e mi ci sentirei a casa perché nessuno mi chiederebbe ripetutamente "ma quanto cazzo sei alta?!"
- che gli svedesi sono rilassati e parlano tutti almeno l'inglese oltre allo svedese e i turisti non gli fanno poi così schifo e in confronto gli italiani sono veramente un popolo di teste di cazzo
- che a Göteborg la stabilità è il profumo della vita ma un po' in tutta la Svezia la sobrietà è il profumo della vita!
- che gli svedesi sono gentili, as in più del dovuto. Esempio 1: la donnina che faceva la spesa alla Coop di Marstrand e non sapeva gli orari dei bus per Göteborg ma voleva portare Nighty a casa sua per controllarli su internet. Esempio 2: la commessa della Coop di Marstrand che si è ricordata che avevano internet in ufficio e ci ha portato Nighty per stampargli gli orari del bus. Esempio 3: gli autisti che ci hanno fatto tornare anche senza biglietto. Esempio 4: i tizi del traghetto che ci hanno lasciato salire senza biglietto (mi rendo conto che passiamo per delinquenti così ma non è come sembra XD). Esempio 5: l'autista del bus di Göteborg che ci ha visti perdere l'autobus per l'aereoporto e dal momento che non parlavamo svedese è andato a cercare qualcuno che parlasse inglese per chiederci se avevamo bisogno di aiuto. <3
- che gli svedesi sono precisi e puntuali (concetti inesistenti in Italia)
- che Marstrand è tipo il posto più figo che esista. EVER. La zuppa di pesce di Marstrand not so much.
- che ho incontrato Jenny Berggren, e il mio cervello continua a non crederci.

E ora, dal momento che questo post è talmente lungo che quando lo pubblicherò imploderà, vi saluto con questa perla:
ValeX: "Qual è la nostra traversa?
Kiara: "Se questa è la prima... la seconda è la seconda!"

M.

Tuesday 10 August 2010

Thunder only happens when it's raining

No, non sono depressa, sto solo guardando un sacco di video dei Corrs :P
Sto anche sperimentando Google Chrome.
Il capo mi ha fatto tradurre un'email in inglese e alla fine mi ci ha fatto aggiungere "Sorry for my poor English".
Ho appena bevuto un caffè schifidissimo che a confronto Starbucks è come il paradiso della Nespresso.
La mia collega delle 15 influenze annuali se ne sta andando prima perché ha un dolore muscolare alla gamba e questa cosa le impedisce anche di pensare decentemente da quanto le fa male poverina. /sarcasm
La gente non si sa fare i cavoli propri, MAI. Anche se tu stai facendo di tutto per stare sulle tue, ci sarà sempre quello che ti fa il terzo grado nella sua incapacità di dedurre che le tue risposte a monosillabo denotano volontà di non raccontargli niente. Idem con quello che ti deve toccare il cellulare a tutti i costi. Non esiste UNA VOLTA in cui esco e qualcuno non si prende la libertà di prenderlo e domandarmi "chi è la tipa sullo sfondo?". La mia risposta da oggi sarà: "mia morosa" vediamo che reazioni ottengo XD
E stanotte è San Lorenzo e sono tutti in ferie!!!

Ma poco importa, perché quando tornerò a casa ci sarà una puntata di Rizzoli & Isles ad aspettarmi (in diretta skype con Kiara!), perché tra meno di una settimana sarò in Svezia e se tutto va bene (incrociando I DITI XD) incontreremo Jenny e svengo al solo pensiero come una povera fangirl tredicenne!! E perché il video del giorno è questo:



e con questa musica non si può stare male.

Frase del giorno: 
"Sembrava un po' una presa per il culo quando è arrivato. Invece era una presa per il ginocchio."

M.