Stava lì seduta, fissando il vuoto, che per lei poi così vuoto non era, nella luce fioca di un tardo pomeriggio invernale. Su quella panchina vicino alla riva, che le permetteva di perdersi nei suoi sogni ad occhi aperti ogni volta che ne aveva voglia.
Guardava l'orizzonte toccare il mare, al suono di un gabbiano che volava vicino al faro, portando con sè storie lontane.
Perché mai ogni respiro sembra così difficile anche quando pensi di non affogare più... ?
M.
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